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Amarcord: la scuderia Tre Gazzelle, storia breve ma intensa

Fondato nel 1966, il sodalizio novarese durò solo otto stagioni ma seppe ritagliarsi un posto importante nella storia del motorismo facendo correre piloti di assoluto valore e vincendo titoli.

Come in tanti casi, l’inizio fu in bar. In viale Roma a Novara negli anni’60 si davano appuntamento gli appassionati dei motori, il luogo era il bar Tre Gazzelle, nome ispirato agli animali della savana africana. Un discorso tira l’altro e fu naturale pensare alla creazione di una scuderia per riunire tutti coloro che correvano in zona sulle orme di Carlo Brustia, il miglior regolarista di Novara e dintorni.

Il Racing Club Tre Gazzelle fu fondato nell’estate del 1966 con Franco Pollini come presidente e Franco Clementoni incaricato di occuparsi della segreteria. Tra i primi soci ci sono Vincenzo De Collibus, Roberto Bossetti, Franco Locatelli, Franco Arrigoni e Nini Maggia, di lì a poco si uniranno Gianni e Renato Bossetti, Peppone Ferrari, Mimmo Foti ed altri.

Alla guida della scuderia, ben presto fu piazzato Gianni Bossetti, un imprenditore (la famiglia era titolare della SITI di Marano Ticino) dalle idee chiare e dotato di grande carisma. Grazie al suo spirito imprenditoriale, Bossetti seppe infondere nella scuderia un’energia contagiosa, attirando così numerosi giovani che, spinti dalla passione per i motori, si unirono all’avventura della Tre Gazzelle. In breve tempo, il club superò i duecento soci attivi, che partecipavano regolarmente ai principali eventi rallystici, sia in Italia che all’estero.

La struttura del club si consolidò attorno a un consiglio direttivo coeso e dinamico, che organizzava e promuoveva attività e gare automobilistiche di prestigio. La Coppa Monterosso, per esempio, fu una delle gare più rappresentative organizzate dalla scuderia: una competizione mista di regolarità e rally che ebbe tre edizioni di successo e attirò numerosi partecipanti e appassionati. Uno dei traguardi più significativi raggiunti dalla Tre Gazzelle fu la collaborazione con l’Automobile Club Novara, guidato dall’indimenticato Dante Salvay, nell’organizzazione del leggendario rally 999 Minuti, una gara che ha saputo conquistare un posto speciale nel cuore degli appassionati di motori italiani. Questo rally divenne presto un “cult” tra i piloti e gli spettatori, un evento atteso e rispettato per la sua intensità e per il suo spirito avventuroso. Il successo di questa gara contribuì a rafforzare la fama del club Tre Gazzelle e a consolidarne il prestigio.

Nel corso dei suoi anni di attività, la scuderia riuscì a imporsi come una delle realtà più competitive del panorama automobilistico italiano. La vittoria di due campionati italiani per scuderie, ottenuti grazie a equipaggi di talento come Paganelli-Russo, Trombotto-Enrico e i novaresi Besozzi-Brusati, confermò l’abilità della Tre Gazzelle di formare e sostenere atleti capaci di primeggiare. Senza dimenticare altri piloti di primo piano come Vanni Tacchini, Franco Perazio o “Cippo” Sella.

La scuderia non si limitò a correre in pista: fu anche innovatrice nella comunicazione, con la pubblicazione di un periodico mensile che riportava dettagli sulle competizioni e sui successi della scuderia. Diretto da Gianfranco Capra, il mensile riscosse un ampio successo e tutti gli appassionati aspettavano con trepidazione il nuovo numero del periodico, fresco di stampa.

Un altro aspetto che contribuì a rendere memorabile la scuderia Tre Gazzelle furono le serate di premiazione, eventi che riunivano piloti, soci assieme a personalità illustri, non solo dello sport. Momenti che rappresentavano non solo un’occasione per riconoscere i successi della scuderia, ma anche un’opportunità per rafforzare i legami di amicizia e condivisione che avevano dato vita al club.

L’avventura della Tre Gazzelle si concluse nel 1974, a causa di circostanze storiche avverse. La crisi energetica, che colpì duramente l’Europa e influenzò il mondo dei motori, insieme ai primi allarmanti episodi di rapimenti in Italia, segnarono un periodo di incertezza e difficoltà. Questo contesto, unito alle sfide economiche che il club si trovò ad affrontare, pose fine a quella che era stata una delle scuderie più brillanti e attive del panorama automobilistico italiano. Nonostante la sua breve durata, la scuderia novarese lasciò un segno indelebile, non solo per i risultati sportivi, ma anche per il suo impegno nella divulgazione e nell’organizzazione di eventi.

Qualche anno dopo il nome Tre Gazzelle tornerà in auge nel mondo dei rally. Giorgio Leonetti, imprenditore ed appassionato torinese, nel 1975 crea la scuderia Brunik che nel 1982 cambia nome: con il beneplacito di Gianni Bossetti adotta il nome Tre Gazzelle con cui Carlo Capone nel 1984 vincerà il titolo europeo sulla Lancia 037.