Giulio Rubini sulle strade del Rallye Mont-Blanc
Il pilota d’Este, accompagnato alle note da Fabrizio Handel, in Francia saranno gli unici italiani al via nella gara riservata alle vetture storiche.
Durante il prossimo fine settimana, va in scena sulle strade francesi, il Rallye Mont-Blanc, sesta prova del CFR (Championnat de France Asphalte Rallye). Al via sulle strade di Morzine, oltre 350 equipaggi, suddivisi tra la gara moderna, la gara storica e la regolarità, con numerosi protagonisti a darsi battaglia in ambo le competizioni.
Tra gli equipaggi presenti nel rally storico, Giulio Rubini e Fabrizio Handel, che prenderanno parte alla kermesse alla guida di una Peugeot 205 Rallye 1.3 Gruppo A. Per il pilota d’Este, si tratta di un gradito ritorno sugli asfalti d’oltralpe, dopo le due apparizioni targate 2018 e 2019, al Rallye Antibes Côte d’Azur.
Il duo, portacolori Monselice Corse, sarà l’unico equipaggio tricolore al via tra le VHC, in un elenco iscritti che vede protagonisti di prim’ordine. Tra questi troviamo nomi del calibro di Marc Valliccioni, al via su BMW M3 e quello di uno dei riferimenti per il Campionato Terra Francese, Florent Todeschini, quest’ultimo al via per l’occasione su Ford Escort MK1, dopo la recente esperienza sfortunata al Lahti Historic Rally.
Rubini ed Handel saranno anche i primi italiani di sempre a prendere parte alla gara storica Rallye Mont-Blanc. Un’attesa che commentano così: “Mi sono sempre piaciuti i rally in Francia, per la tipologia di strade ma anche per l’elevato livello di organizzazione. È dall’ultimo Antibes del 2019 che non corro all’estero e sono molto emozionato per l’inizio di quella che sarà una nuova avventura. Dovremo lavorare molto bene in ricognizione – continua Rubini – perchè il fatto che quasi tutte le prove si percorrono per un solo passaggio renderà molto lunga e determinante la stesura delle note. Forse è anche per questo che non si vedono italiani correre qui ma, dai video visti, la tipologia di prove mi piace molto. L’obiettivo è arrivare alla fine e divertirsi”.
Credit Photo di repertorio – Lavagnini