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Quando la Mercedes vinceva nei rally

Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo la casa tedesca s’impegnò nel Campionato del Mondo recitando un ruolo da protagonista nelle massacranti gare africane.

Walter Rohrl alla fine del 1980 era il nuovo Campione del mondo rally. Un titolo arrivato come pilota ufficiale Fiat. Qualche giorno dopo il secondo posto in Corsica il tedesco rende nota una decisione presa da tempo: nel 1981 passa alla Mercedes. Al contratto offertogli dalla Casa di Stoccarda non si può davvero dire di no. Il 14 dicembre finisce l’ultima gara della stagione, il Bandama in Costa d’Avorio, con la vittoria della 500 SLC di Bjorn Waldegaard. , mercoledì 17, tre giorni dopo, improvvisamente la Casa della stella annuncia il suo addio al mondo dei rally a causa dei costi, troppo elevati.

Un brutto regalo di Natale per il pilota di Regensburg. Una brusca decisione che mette fine ad una storia iniziata, ad alto livello, appena tre anni prima e che sembrava poter dare frutti interessanti. Nel 1977 la filiale inglese della Casa tedesca decide di partecipare alla Londra-Sidney con la 280E affidata all’esperto Andrew Cowan che, un po’ a sorpresa, vince. Sull’onda di questo successo la Mercedes si presenta al Safari 1978 con quattro piloti: oltre a Cowan ci sono Joginder Singh, Sobiesław Zasada e Tony Fowkes. Solo Zasada, sesto, arriva al traguardo.

I vertici Mercedes decidono di proseguire nell’impegno rallystico ma scelgono di sostituire la 280E, una tre volumi con un motore sei cilindri di 2.800 cc che eroga circa 200 CV con la 450SLC, una coupé due porte che monta un otto cilindri con monoblocco d’alluminio di 5.025 cc che eroga 310 CV con iniezione meccanica K-Jetronic e cambio automatico a tre velocità. Le gomme sono Dunlop. Con questa vettura Andrew Cowan e Timo Makinen, sempre nel 1978, partecipano al Tour de Sud America dove lo scozzese vince alla grande con otto ore di vantaggio sul secondo.

La 280E partecipa ancora al Safari 1979 con Cowan, Singh e Zasada ma nella stessa gara ci sono le più performanti 450SLC affidate ad Hannu Mikkola, Bjorn Waldegaard ed allo specialista locale Vic Preston Junior. Mikkola è in testa alla gara fino a metà della tappa finale ma deve cedere, causa rottura del radiatore e del ponte posteriore, alla Datsun di Shekhar Metha. Cowan con la 280E è quarto e Waldegaard sesto. I tedeschi sono scesi in Africa con cinquanta veicoli d’assistenza a cui si aggiungono aerei ed un elicottero. Per stipare tonnellate di pezzi di ricambio ed i muletti affittano un grande hangar all’aeroporto di Nairobi.

A fine anno si corre in Costa d’Avorio il Bandama. Sono quattro le 450SLC in gara con Mikkola, Waldegaard, Cowan e Preston e ben 46 i veicoli d’assistenza tra fuoristrada e 450 station wagon, due gli aerei radio. Presenti dodici meccanici tedeschi a cui se ne aggiungono quindici locali, capitanati da sei ingegneri. La prima tappa si chiude con la Peugeot 504 di Makinen davanti a Preston e Waldegaard, quinto Mikkola ed ottavo Cowan. Nella seconda tappa la Casa della stella sferra il suo attacco e porta le quattro vetture ai primi posti, a seguire le Peugeot di Lefebvre e Makinen. Comanda Mikkola, alle sue spalle Waldegaard, Cowan (vittima di un capottamento) e Preston. Nella tappa successiva è lo svedese a finire a testa in giù ma riesce a riprendere. L’ultima frazione non ha storia, Mikkola vince su Waldegaard, Cowan e Preston. È un grande momento per la Mercedes.

La Casa tedesca sviluppa la 450SLC che nel 1980 schiererà solo nelle gare dove resistenza ed affidabilità la fanno da padrone. Piloti di punta sono Bjorn Waldegaard, fresco Campione del mondo piloti, ed Hannu Mikkola, entrambi in arrivo dalla Ford. Accanto a loro specialisti di gare africane come Vic Preston Junior e Joginder Singh e all’argentino Jorge Recalde. I piloti sono liberi di correre con altre marche dove non sono presenti con i tedeschi.

Ad esempio Waldegaard guida una 131 Abarth dei concessionari Fiat svedesi a Monte Carlo ed in Svezia dove Mikkola si presenta, rispettivamente, con una Porsche 911 ed una Ford Escort RS. Il debutto stagionale della Mercedes avviene in Portogallo con Waldegaard ed Ingvar Carlsson. I due svedesi viaggiano per tutta la gara ai margini della lotta per il vertice e concludono nell’ordine al quarto e quinto posto, staccati dalla 131 Abarth del vincitore Walter Rohrl.

Al Safari schierano accanto a Waldegaard e Mikkola Preston Junior (che dispone di un nuovo cambio automatico a quattro rapporti) e Singh oltre all’esperto Andrew Cowan. La prima tappa è favorevole a Waldegaard: dopo circa 2.000 km precede la Datsun di Mehta, poi Cowan, l’altra giapponese di Kallstrom e Mikkola che all’inizio della seconda frazione rompe il semiasse: mentre il suo navigatore Arne Hertz controlla i danni viene investito da un’altra vettura che gli causa la frattura di una mano. Sale sulla vettura il DS Erich Waxenberger ma la manovra ovviamente non è regolamentare e per il finnico c’è la squalifica. Intanto passa davanti Cowan e Kallstrom rompe il motore mentre Waldegaard perde tempo per un’uscita di strada. Nel finale problemi al ponte posteriore ed alle sospensioni regalano la vittoria a Mehta che precede il compagno di squadra Rauno Aaltonen. Terza la 450SLC di Preston, Cowan è sesto e Waldegaard decimo.

La delusione è forte ma arriva l’Acropoli dove sono al via Waldegaard, Preston e Bror Danielsson mentre a Carlsson viene affidata la 280E. Per tutta la gara le coupé tedesche sono lontano dal vertice e nelle ultime tappe sono costrette al ritiro: Waldegaard rompe il motore, Danielsson lo sterzo e Carlsson accusa un principio d’incendio.

A metà luglio il Mondiale fa tappa in Argentina per il Rally Codasur. La Mercedes schiera le nuove 500SLC iscritte in Gruppo 2 anzichè in Gruppo 4 come le precedenti 450SLC. Grandi differenze rispetto al modello precedente, basato sulla versione per il mercato americano, non ce ne sono. I cavalli passano da 310 a 340 CV ed il peso scende da 1.430 a 1.350 kg. Con Mikkola e Waldegaard ci sono il locale Recalde e Cowan. Bjorn non ha fortuna: nella prima tappa rompe un cerchio, nella seconda si ferma per la rottura di un semiasse. Recalde finisce fuori tempo massimo. Mikkola è dietro a Rohrl e precede l’altra Fiat di Alen. Quarto Cowan che all’inizio della terza frazione si ferma per rottura del motore. Mikkola invece arriva in fondo ed è secondo al tedesco.

Con animo più sereno rinfrancato la Mercedes affronta la trasferta in Nuova Zelanda con un poker di piloti: Waldegaard, Mikkola e Cowan con la 500SLC, Carlsson sulla 280E. Al comando ci vanno prima Salonen con la Datsun e poi Rohrl con la Fiat mentre Cowan rompe la pompa della benzina e Mikkola va in crisi per una perdita di carburante. Nelle tappe successive il team perde Cowan e Carlsson per uscita di strada. Alla fine Mikkola è terzo dietro a Salonen e Rohrl mentre Waldegaard chiude quinto.

I tedeschi non prendono parte a Sanremo, Tour de Corse e RAC decidendo di giocarsi le ultime chanches di successo nel massacrante Bandama in Costa d’Avorio dove portano cinque vetture: Waldegaard, Mikkola, Preston, Cowan e Recalde. Le Mercedes fanno il bello ed il cattivo tempo ma non possono ripetere l’exploit dell’anno prima: Cowan si ferma all’inizio della gara per incidente mentre una rottura ferma Mikkola. Alla fine vince Waldegaard davanti a Recalde, terza la Peugeot di Ambrosino e quinto Preston Junior di misura dietro alla Celica del locale Samir Assef.

Ora si può cominciare a pensare con rinnovato entusiasmo alla stagione 1981 tanto più che è in arrivo uno come Walter Rohrl. Campione del mondo in carica e con grandi capacità come tester. Tre giorni dopo il Consiglio di amministrazione boccia il programma: il 17 dicembre 1980 la Mercedes annuncia il ritiro dai rally a causa dei costi troppo elevati e della scarsa competitività della vettura. Sipario.

Immagini: Mercedes-Benz Classic