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BMW 3.0 CSL: così nacque la “Batmobile”

La storia del primo telaio della vettura tedesca sviluppata per le gare Turismo. Nel 1972 il suo esordio nelle competizioni.

Ha una storia davvero particolare, la BMW 3.0 CSL, il modello ben presto chiamato “Batmobile” per le sue forme accattivanti ed aggressive, che sarà battuto all’asta da RS Sotheby’s ad inizio febbraio nell’ambito del salone Retromobile a Parigi.

Nel 1971, BMW avviò un progetto ambizioso per competere nel Gruppo 2 delle competizioni automobilistiche. La casa bavarese si affidò a Broadspeed, un rinomato team britannico, per sviluppare la sua nuova 3.0 CS con l’obiettivo di farla diventare una macchina da corsa rivoluzionaria. Il contratto prevedeva una clausola chiara: la vettura doveva essere almeno il 2% più veloce della Ford Capri, il riferimento dominante dell’epoca nel mondo delle gare Turismo.

Il progetto Broadspeed

Due prototipi di BMW E9 furono inviati a Broadspeed nel settembre del 1971. Solo uno di questi, il telaio 2211343, venne trasformato nella prima vera BMW CSL (Coupé Sport Leichtbau). Questo modello sarebbe diventato il fondamento di una leggenda.

Con il contributo della Cooper Car Company, il telaio fu irrigidito e la carrozzeria alleggerita grazie a portiere, cofano e bagagliaio in alluminio. La vettura fu inoltre dotata di ammortizzatori Bilstein a gas e altre soluzioni tecniche avanzate. L’auto era pronta per i test invernali al Paul Ricard, dove fu affidata al campione britannico John Fitzpatrick e al pilota ufficiale BMW Dieter Quester.

Tuttavia, nonostante gli sforzi, la 3.0 CSL non riuscì a eguagliare i tempi della Ford Capri, portando così BMW a sciogliere il contratto con Broadspeed. Il progetto continuò comunque sotto la direzione del team britannico, che fece testare la vettura al giovane Niki Lauda a Silverstone. In un articolo del luglio 1972 di Motor Sport Magazine, Lauda paragonò favorevolmente la CSL alla sua vettura di Formula 2, un’ulteriore conferma del potenziale della macchina.

I primi successi

Il telaio 2211343 fece il suo debutto in gara nell’aprile 1972, partecipando al Campionato Europeo Turismo sul circuito deli Salzburgring, in Austria. Guidata da Fitzpatrick, la BMW concluse in terza posizione, classificandosi come la migliore delle BMW in gara. Questo fu solo l’inizio della carriera agonistica del CSL.

Dopo Salzburgring, la vettura tornò alla fabbrica di Monaco, dove ricevette la famosa livrea BMW Motorsport con le iconiche strisce rosse, blu e viola. Si ritiene che il telaio 2211343 sia stato il primo a sfoggiare questa colorazione, destinata a diventare un simbolo del motorsport.

Un viaggio nel mondo delle corse

Nel giugno 1973, il telaio 2211343 fu venduto al team Vasek Polak di Hermosa Beach, California. Negli Stati Uniti, venne guidato da Bruce Ponder, un consulente del servizio BMW che portò la macchina alla vittoria nella gara di Riverside del 1974. Dopo una carriera negli Stati Uniti, la CSL si spostò in Svezia nel 1999 partecipando alla Le Mans Classic 2002. Dal 2008, la vettura è entrata a far parte di una collezione privata in Germania.

Un’eredità significativa

Il telaio 2211343 rappresenta molto più di una macchina da corsa: è il padre di tutte le BMW CSL da competizione, il punto di partenza di una storia che ha plasmato l’identità sportiva del marchio. Dalla collaborazione con Broadspeed alla livrea Motorsport, ogni capitolo della sua vita racconta un pezzo della storia del motorsport. Oggi, questa vettura non è solo una rara testimonianza di un’epoca leggendaria, ma anche un simbolo duraturo dell’innovazione e della passione che definiscono il DNA di BMW.

Immagini: RM Sotheby’s