Bruno Saby, una vita al volante
Due vittorie iridate ed una Parigi-Dakar nel palmarès di un pilota polivalente che ha attraversato con successo diversi periodi del motorsport.
Bruno Saby è una figura emblematica del mondo dei motori, capace di attraversare decenni di evoluzione nelle competizioni automobilistiche. La sua carriera, iniziata con umiltà nei rally regionali, lo ha portato a trionfare nelle gare più iconiche e difficili, tra cui il prestigioso Paris-Dakar e il Rally di Monte-Carlo. Con una dedizione ineguagliabile e un talento versatile, Saby ha scritto pagine memorabili nella storia del motorsport.

Gli esordi: dai rally regionali alla Formula Renault
Nato a Grenoble il 23 febbraio 1949, il francese Bruno Saby inizia la sua avventura automobilistica nel 1967 a bordo di una Citroën Ami 6 familiare, con suo padre Augustin come copilota. Nel 1971, partecipa per la prima volta al Rally di Monte-Carlo, guidando una Ford Capri di proprietà del padre. Due anni più tardi, tenta la strada della monoposto e del circuito, arrivando finalista al Volant Elf al Castellet, dove si classifica terzo. Prosegue la sua carriera in Formula Renault nel 1975, dimostrando la sua abilità anche su pista.

Il successo nel rallycross e nei rally nazionali
Nel 1978, Saby conquista il titolo di Campione di Francia di Rallycross con un’Alpine A110 Squale 1600, aggiungendo ben tredici vittorie al suo palmarès. L’anno successivo, si piazza al secondo posto dietro Jean Ragnotti. Nel 1980, il suo talento brilla anche a livello internazionale: alla guida della nuova Renault 5 Turbo, ottiene il quarto posto al Tour de Corse, portando i primi punti mondiali alla vettura.
Nel 1981, diventa Campione di Francia di Rally con la Renault 5 Turbo, consolidando il suo rapporto con la casa francese. Fedele a Renault, partecipa a gare di rilievo con le versioni successive della R5 Turbo, collaborando con Jean Ragnotti nello sviluppo della versione Maxi 5, anche se non la piloterà in gara.
L’approdo in Peugeot e la gloria nel WRC
Nel 1984, Saby si unisce al team Peugeot come pilota di sviluppo della 205 Turbo 16, una delle vetture più iconiche del Gruppo B. Nel 1985, si distingue al Tour de Corse, concludendo al secondo posto dietro Ragnotti. L’anno successivo, ottiene la sua prima vittoria mondiale al drammatico Tour de Corse 1986 segnato dalla morte di Henri Toivonen e Sergio Cresto, seguito da un podio al Rally dell’Acropoli. Nonostante un mini-programma nel WRC, riesce a lasciare un’impronta significativa, anche se il Gruppo B viene bandito a fine stagione.
La parentesi con Lancia e i rally-raid
Dopo l’esperienza con Peugeot, Saby accetta l’offerta di Cesare Fiorio per correre con il team Lancia Martini in alcune gare de Mondiale a cui si affianca un mini programma con il team Chardonnet. Nel 1988, trionfa al Rally di Monte-Carlo, un successo che rimane tra i momenti più alti della sua carriera. Parallelamente, partecipa al Campionato di Francia di Rallycross, arrivando secondo con una Lancia Delta S4 ex-Gruppo B. Nel 1990 e nel 1991 diventa Campione Francese Terra con una Delta di Lancia France.
Nel 1993, passa ai rally-raid con Mitsubishi, vincendo il leggendario Paris-Dakar a bordo di un Pajero. Negli anni successivi, corre con Volkswagen, conquistando nel 2005 la Coppa del Mondo di Rally Tout-Terrain al volante del Race Touareg.
Gli ultimi anni e il ritiro
Nel 2008, Saby corre con una BMW X3 in sostituzione del compianto Colin McRae. Durante la Baja España-Aragón, il 19 luglio dello stesso anno, annuncia il suo ritiro dalle competizioni, chiudendo una carriera straordinaria durata oltre quattro decenni. Negli anni più recenti, con una Ford Capri, Saby in più occasioni è stato protagonista del Rallye Monte-Carlo Historique.