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Kyösti Hämäläinen: l’outsider che vinse il 1000 Laghi 1977

Il funambolico pilota finlandese, vincitore di dodici titoli nazionali in Gruppo 1 e Gruppo 2, trionfò nel rally iridato correndo con il muletto di Vatanen. Quando smise diventò un campione nel golf.

Chi è innamorato della Ford Escort, parliamo delle versioni MKI e MKIII che abbracciano un arco temporale che va dal 1968 al 1980, e delle sue imprese nel mondo dello sport senza dubbio ricorda le imprese di gente come Roger Clark, Timo Makinen, Hannu Mikkola, Bjorn Waldegaard o il giovane Ari Vatanen. Ma chi ama… andare in profondità non può rimanere insensibile alle imprese di Kyösti Hämäläinen.

Sconosciuto (o quasi) a chi segue solo da qualche decennio i rally, questo finlandese è un vero e proprio mito per chi – ahimè – ha qualche anno in più e per chi ama gli artisti del volante, i funamboli della guida. Categoria a cui appartengono tanti piloti, non solo scandinavi, che hanno corso tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’80.

Kyösti Hämäläinen, nato a Helsinki il 16 settembre 1945, ha iniziato la sua carriera agonistica partecipando a gare su ghiaccio nel 1965, sul finire del decennio passa ai rally. Ben presto si mette in luce e nel 1973 vince per la prima volta il Campionato Finlandese Gruppo 1, al volante di un’Alfa Romeo 2000 GTV. La seconda volta arriva nel 1975 e si conferma consecutivamente dal 1976 al 1978 con una Ford Escort. Sempre nel 1978 sale anche sull’Escort Gruppo 2 e vince il titolo finlandese in questa classe per otto volte di fila, dal 1979 dal 1985. Nel 1987, ultimo suo anno ad alto livello, è secondo in Gruppo N nel Campionato Finlandese con una Ford Sierra Cosworth.

Rare le sue apparizioni al di fuori della Finlandia. Da registare la sua presenza al Welsh 1974 con l’Alfa Romeo 2000 GTV dove finisce ventiduesimo assoluto avendo come navigatore Timo Jouhki che negli anni a venire diventerà, tra gli altri, il manager di Juha Kankkunen, Tommi Mäkinen, Harri Rovanperä, Teemu Suninen, Toni Gardemeister, Mikko Hirvonen, Jari-Matti Latvala e Kalle Rovanperä. Ritroviamo Hamalainen al RAC dell’anno dopo dove chiude trentaseiesimo assoluto ed ottavo di Gruppo 1 con la Sunbeam Avenger mentre l’anno dopo, con l’Escort, è costretto al ritiro. Tre le gare del 1977 in Gran Bretagna: il Welsh, sedicesimo, lo Scottish, ritirato, ed il RAC dove chiude sesto assoluto con la versione Gruppo 4 della Escort ma ad inizio stagione nel Rally di Svezia valido per il Mondiale è quinto assoluto e primo di Gruppo 1, ovviamente con la berlina di casa Ford. Ancora sesto al Mintex ed al Welsh 1978, anno in cui chiude al quinto posto la 24 Ore di Ypres in Belgio, prova dell’Europeo. Negli anni a seguire, a parte un’uscita allo Janner 1981 in Austria con la Lada 1600 ed allo Svezia dello stesso anno con l’Escort (ritiro) Hämäläinen correrà sempre in patria.

Ma il nome di questo talentuoso finlandese è legato ad una gara ben precisa, il Rally dei 1000 Laghi 1977, ricordato come una delle edizioni più incredibili e sorprendenti nella storia del Campionato del Mondo Rally. Nonostante la partecipazione di alcuni dei migliori piloti al mondo, l’evento si concluse con la straordinaria vittoria di Hämäläinen, che stupì il panorama internazionale con una prestazione magistrale.

Anche quell’edizione, come al solito, vede al via gli specialisti delle gare scandinave. La Fiat schiera le 131 Abarth del vecchio leone Timo Makinen, dell’astro nascente Markku Alen e della promessa Timo Salonen. Saab risponde con le 99 EMS di tre vecchie volpi come Stig Blomqvist, Simo Lampinen e Per Eklund. Ford risponde con le Escort RS 1800 di Bjorn Waldegaard e del giovane Ari Vatanen a cui s’aggiunge quella di Hämäläinen ingaggiato per dare manforte alla squadra e che non è ritenuto tra i papabili per la vittoria. Ci sono poi Hannu Mikkola con la Toyota Celica, terzo l’anno prima, lo spettacolare Pentti Airikkala con la Vauxhall Chevette e il pistaiolo (suo il record – imbattuto – sul giro alla Targa Florio) e rallysta Leo Kinnunen con una Porsche 911 Carrera privata.

Kyösti Hämäläinen, agricoltore di quasi 32 anni, poche settimane prima del rally, aveva conquistato la sua prima vittoria assoluta su un’Escort Gruppo 4 allo Sveitsin Ralli affiancato da Timo Putkonen mentre al 1000 Laghi si presenta con Martti Tiukkanen, in quegli anni navigatore di Pauli Toivonen e del giovane Henri, che disputerà quell’unica, memorabile, corsa con Hämäläinen. Nonostante le prestazioni in Gruppo 1 e la recente vittoria assoluta, pochi considerano Kyosti un serio contendente al titolo, e lo conferma il numero 14 che gli viene assegnato nella starting list, dietro i grandi nomi. Del resto la vettura con cui corse era il muletto di Ari Vatanen. “Köpi” – questo il suo nomignolo – ricorda: “Ho partecipato ai test di Ari e spesso gli dicevo che non aveva più bisogno di allenarsi, ero geloso della mia futura macchina! L’Escort venne modificata e migliorata in alcune parti ma era pur sempre una “versione B” rispetto all’auto di Vatanen”.

Sin dalla prima speciale, lunga poco meno di 4 chilometri, Hämäläinen dimostrò di poter competere con i migliori, chiudendo al primo posto ex-aequo con Ari Vatanen e Pentti Airikkala, e davanti agli altri favoriti. Sulla PS2 è Vatanen a prendere il comando mentre sulla successiva passa in testa Airikkala ma dalla PS4 la leadership finisce nelle mani di Markku Alen.

Il rally si trasformò rapidamente in una lotta contro le avversità: problemi meccanici eliminarono presto Vatanen, Mäkinen, Mikkola e Kinnunen e la lotta per la vittoria fu ben presto un affare privato tra Alen e Hämäläinen che teneva dietro regolarmente le Saab. Alla fine della prima giornata, dopo 18 prove speciali, Hämäläinen era secondo, a soli 30″ dal pilota Fiat. Conosceva le strade finlandesi come il palmo della sua mano e approfittò in pieno delle condizioni meteorologiche difficili – pioggia incessante e terreno fangoso – che favorivano i suoi pneumatici Dunlop rispetto ai Pirelli delle Fiat. I concorrenti erano partiti alle 16 di venerdì 26 agosto 1977 e la tappa si chiuse verso le 5 del mattino dopo.

Si riparte alle 11,30 di quel sabato 27 agosto, in programma altre 28 prove speciali (molte lunghe attorno ai 5 chilometri) fino all’arrivo finale, previsto attorno alle 7 di domenica 28 agosto. Durante la seconda giornata, Hämäläinen ridusse progressivamente il distacco da Alen: 28 secondi, poi 24, 15, 12, fino a prendere il comando della classifica nella PS28. Hämäläinen continuò ad aumentare il suo vantaggio fino alla PS34, quando Alen danneggiò l’anteriore picchiando contro una pietra, prima di subire un guasto al motore. Con il ritiro del pilota Fiat, Hämäläinen consolidò la sua leadership e vinse 27 delle 46 prove speciali totali, dimostrando che la sua vittoria era il frutto di abilità e non di fortuna. Chiuse con 4’25” sulla 131 Abarth di Timo Salonen (che tre settimane dopo vinse con la Fiat la sua prima gara mondiale, il Criterium du Quebec) ed oltre dieci minuti sull’altra Escort di Bjorn Waldegaard.

Si dice che Hämäläinen avrebbe guidato in quella gara praticamente a memoria, senza note, e lui conferma – a metà – la notizia: “Avevo Martti Tiukkanen come secondo pilota, che all’epoca era un kartista quasi professionista anche se ogni tanto correva con Pauli ed Henri Toivonen. Avevamo delle note abbozzate, c’erano degli appunti, ma non erano precisi” confessa.

Quando, nella PS40, Alen si ritirò, Hämäläinen non vide la 131 Abarth ferma a lato della strada e subito non gradì il fatto che il suo navigatore non lo avvertì durante la prova speciale del ko di Markku ma negli anni ha cambiato opinione: “Non mi è piaciuto molto il fatto che Martti non me l’abbia detto fino al fine prova, perché avevo attaccato su tutti i salti con molto rischio. Martti ha poi detto che se mi avesse parlato di Alen, avrei sicuramente perso il mio ritmo di guida e probabilmente saremmo usciti. In effetti, penso che avesse ragione…” ammette Hämäläinen.

Nonostante questa straordinaria vittoria, la carriera internazionale di Hämäläinen non decollò. Dopo, come detto, un sesto posto al RAC dello stesso anno, il pilota si concentrò sulle competizioni nazionali. Il Rally dei 1000 Laghi del 1977 rimane il culmine della sua carriera, un evento che lo consacrò nella storia del rally come il trionfatore meno atteso di sempre, e un esempio indimenticabile di passione e talento. “Nel corso della mia carriera ho corso un po’ in Gran Bretagna sotto la guida del venditore Ford locale, ma ho scoperto che guidare sui bordi dei burroni non faceva per me. Oltre a ciò, mi mancava una persona potente nel mio entourage, un manager che avrebbe potuto trovarmi degli ingaggi”.

Hämäläinen ha gareggiato due volte al 1000 Laghi con delle Mercedes-Benz, la seconda volta è passata alla storia: “Ho guidato una 300 D, quindi a gasolio, in versione taxi con il supporto dell’importatore Mercedes-Benz Veho Oy” Era in effetti un ex taxi che aveva percorso più di 140.000 chilometri e che aveva circa 84 cavalli. Hämäläinen si è classificato 31° nella generale, ha vinto di gran lunga la classe diesel, ed ha lasciato dietro più di 40 auto a benzina.

Dopo il ritiro nel 1988 Hämäläinen iniziò a guardarsi intorno e a pianificare cosa sarebbe diventato da grande. Durante gli anni dei rally diversi avversari di “Köpi” si dedicavano al golf: lui rideva e annunciava ad alta voce che non si sarebbe unito a questa follia. “Ed invece ho giocato anche io a golf per vent’anni, ho vinto tre campionati finlandesi ed ho fatto parte della squadra nazionale maggiore per quattro anni vincendo una volta l’argento ed una volta il bronzo ai Campionati Europei”.

Immagini: dal web