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Quella Ford GT40 rimasta senza coda

Va all’asta la MK II che arrivò seconda alla 12 Ore di Sebring 1966 e che a Le Mans, nello stesso anno, fu vittima di numerosi problemi. Questa è la sua storia.

L’Indianapolis Motor Speedway Museum continua a vendere vetture della sua collezione per pagare la ristrutturazione della sede. Dopo la Mercedes W 196 ex Fangio, giovedì 27 febbraio in Florida andrà all’asta una delle sole otto Ford GT40 Mk II costruite: quella finita seconda alla 12 Ore di Sebring del 1966 con Walt Hansgen e Mark Donohue, quest’ultimo la guidò anche a Le Mans nello stesso anno assieme a Paul Hawkins.

La 24 Ore di Le Mans 1965 segnò la sesta vittoria consecutiva della Ferrari. La Ford GT40 era ben rappresentata con sei vetture ma per il secondo anno consecutivo nessuna riuscì a portare a termine la gara. Il progetto della Mk I mostrava la sua età, erano necessari aggiornamenti per rendere l’auto più competitiva e, soprattutto, affidabile.

Dopo Le Mans nel 1965, la Ford Advanced Vehicles (FAV) spedì le GT40 alla Shelby American dove i membri del team di Holman-Moody, Alan Mann e Shelby American , insieme, hanno modificato la GT40 per alloggiare il motore NASCAR 427 più grande con modifiche per le gare di durata. Con i motori più grandi è arrivata la necessità di un maggiore raffreddamento, oltre a un’aerodinamica rivista. Anche il muso della Mk II è stato ridisegnato, assicurando che la nuova GT40 rimanesse incollata alla pista.

Questa vettura, numero di telaio P/1032, fu spedita alla Shelby American il 5 novembre 1965. Consegnata incompiuta, Shelby American completò l’auto secondo le specifiche Mk II. Il telaio P/1032 fu dipinto di bianco con un muso nero e spedito in Florida. La P/1032 a Sebring corse con il numero 3 nelle mani di Walt Hansgen e Mark Donohue. Entrambi originari del New Jersey, Hansgen aveva 46 anni, quasi 20 in più di Donohue.

Hansgen e Donohue si sono qualificati quarti a Sebring superando i vincitori di Daytona del mese precedente, Ken Miles e Lloyd Ruby, di sei decimi di secondo. Il giorno della gara a Sebring, Hansgen e Donohue hanno difeso un posto nella top 10 per le ultime tre ore di gara, salendo infine al 3° posto per diventare secondi dopo la squalifica di Dan Gurney.

La P/1032 era iscritta a Le Mans sempre con Mark Donohue e Walt Hansgen. Nell’annuale weekend di test all’inizio di aprile, al sabato, in condizioni di bagnato, Walt Hansgen ha avuto un incidente al volante della P/1011, facendo aquaplaning e colpendo un muro di contenimento ad alta velocità. Gravemente ferito, scomparve cinque giorni dopo l’incidente. In preparazione per Le Mans, la P/1032 fu spedita sulla pista di prova Ford di Kingman in Arizona e successivamente inviata al Riverside Raceway, dove si svolsero ulteriori test dal 2 al 7 maggio. E’ stata la prima volta che Donohue è tornato su una GT40 dopo la tragica scomparsa del suo amico. Dopo i test, il P/1032 fu rispedito alla Holman-Moody per essere preparata per Le Mans, il che includeva la verniciatura nella tonalità Mustang di Emberglo con strisce bianche.

La Ford andò a Le Mans nel 1966 con otto Mk II iscritte alla gara: tre da Shelby American, tre da Holman-Moody e due iscritte da Alan Mann. I tre partecipanti di Holman-Moody erano Mark Donohue e Paul Hawkins sulla vettura #4 (P/1032), Ronnie Bucknum e Dick Hutcherson sulla vettura #5 (P/1016) e Mario Andretti e Lucien Bianchi sulla vettura #6 (P/1031).

Prima del giorno della gara era evidente che riconoscere le GT40 iscritte alla gara sarebbe stato difficile, soprattutto di notte. Holman-Moody decise di applicare degli adesivi colorati, con la P/1032 che ne ricevette di verdi sul muso anteriore e sul fianco.

Con Mark Donohue e Paul Hawkins al volante, la P/1032 si qualificò 11ª, un decimo di secondo dietro la Chaparral 2D #9 motorizzata Chevrolet di Phil Hill e Jo Bonnier e 1,1 secondi davanti alla vettura gemella di Mario Andretti e Lucien Bianchi. La pole venne conquistata dalla Shelby American GT40 Mk II #3 guidata da Dan Gurney e Jerry Grant. Solo 4,6 secondi separavano Donohue e Hawkins dalla vettura in pole position.

John Holman diede a Hawkins il compito di guidare all’inizio essendo la prima volta di Donohue sull’impegnativo circuito de la Sarthe. Alla partenza Hawkins ha subito rotto un semiasse, entrando ai box al secondo giro. Dopo un lungo pit stop, la P/1032 rientrò in gara ma dopo aver percorso alcuni giri, Hawkins sarebbe tornato ai box poiché l’auto tirava da un lato e soffriva di una vibrazione.

Donohue convinse Holman a lasciargli prendere il volante per diagnosticare il problema. Tornando ai box, si tolsero i coperchi delle valvole e si capì che l’auto aveva le aste piegate, probabilmente a causa del fuorigiri del motore quando il semiasse si è rotto. Furono installate nuove aste, regolate le valvole e Donohue tornò in gara.

Poco dopo, mentre viaggiava a circa 330 km/h lungo il rettilineo dell’Hunaudières, l’auto è diventata incontrollabile: la P/1032 aveva perso il cofano posteriore e Donohue rallentò a una velocità di sicurezza tornando ai box “mezzo nudo”. Ai box, i commissari volevano squalificare l’auto. Donohue e i membri del team discussero attraverso un interprete per tornare in pista e recuperare la sezione di coda. Equipaggiato con pinze metalliche e “nastro da corsa”, Donohue partì per andare a cercare la coda della P/1032. Guidando lentamente lungo il rettilineo di Mulsanne vide la carrozzeria ma dovette rifiutare l’aiuto dei tifosi, pena la squalifica. Da solo Donohue trascinò la sezione di coda verso l’auto e la attaccò rozzamente per tornare ai box dove venne fissata nel miglior modo possibile. Il ritorno di Donohue in gara è stato di breve durata, poiché è tornato ai box con un problema al differenziale, sempre a causa della rottura del semiasse. Dopo poco più di 3 ore e mezza, e diversi pit stop, la P/1032 fu ritirata.

Dopo Le Mans, la P/1032 fu rispedita negli Stati Uniti prima di un viaggio di ritorno in Europa dove è stata presentata al Salone di Parigi dell’ottobre 1966. Fu poi esposta al Salone di Ginevra del marzo 1967. Si ritiene che il suo ultimo salone automobilistico europeo sia stato il Salone dell’Auto di Monza dell’agosto 1967. Dopo Monza, la P/1032 fu consegnato alla Ford di Francia e poi restituita agli Stati Uniti e donata ad Anton “Tony” Hulman Jr., allora proprietario dell’Indianapolis Motor Speedway, per essere esposto all’Indianapolis Motor Speedway (IMS) Museum. Entrò a far parte dell’esposizione il 29 marzo 1968.

Immgini: RM Sotheby’s e Ford Motor Company