Rallye Monte Carlo 1978: il trionfo di Jean Pierre Nicolas
Il francese, iscrittosi all’ultimo momento, con la Porsche 911 dei fratelli Nicolas batte le agili Renault 5 Alpine di Ragnotti e Frequelin in un’edizione ricordata per le condizioni meteo estreme.
Il Rallye Monte Carlo del 1978 è passato alla storia come un’edizione caratterizzata da condizioni estreme e colpi di scena. Il duo Jean-Pierre Nicolas e Vincent Laverne, su Porsche 911 Carrera RS 3.0 preparata dai fratelli Almeras, si è imposto in modo magistrale, lasciando il segno contro avversari temibili e condizioni climatiche proibitive.

Un percorso impegnativo in quattro tappe
L’evento, disputato su un totale di 565 chilometri cronometrati, prevedeva tre tappe. La prima, quella di lunedì 23 gennaio prevedeva cinque prove speciali per un totale di 93,5 km. Tra martedì 24 e mercoledì 25 i piloti hanno dovuto affrontare quindici prove speciali, di cui cinque annullate, riducendo il chilometraggio cronometrato a 309 km. La terza tappa, disputatasi nella notte giovedì 26 – venerdì 27 gennaio): Nove prove speciali per un totale di 162,5 km
In totale, erano 216 gli equipaggi iscritti con 200 partenti e 129 classificati che hanno affrontato le difficili condizioni invernali del rally, con neve fresca, ghiaccio e strade viscide che hanno reso ogni chilometro una sfida.
La cronaca della gara
Il Rallye Monte Carlo 1978 ha avuto sei leader diversi nei primi sei tratti cronometrati: Nella prima prova speciale, quella di Les Chanets, il più veloce è Bernard Darniche con la Fiat 131 Abarth ufficiale che però sulla successiva deve lasciare il passo al compagno di squadra Walter Rohrl. Sulle PS3 e 4 comanda Fulvio Bacchelli con una Lancia Stratos sponsorizzata Pirelli ma sulla PS5 passa davanti Guy Frequelin con la scattante Renault 5 Alpine Gruppo 2. La PS6 regala la vetta ancora a Rohrl, tuttavia, dal settimo tratto in avanti, Jean-Pierre Nicolas e Vincent Laverne hanno preso il comando e mantenuto la leadership fino alla fine, concludendo a Monaco al primo posto assoluto.
La loro vittoria è ancora più straordinaria se si considera che l’equipaggio ha ricevuto la Porsche 911 Carrera RS 3.0 il giorno prima della gara. Infatti il francese ex Alpine si è iscritto solo all’ultimo minuto dato che l’a’azienda statale Seita solo due settimane prima della gara decide di sponsorizzarlo con il marchio delle sigarette Gitanes. Le ricognizioni, effettuate con una modesta Peugeot 104, non avevano certo suggerito un esito così trionfale. Equipaggiata con pneumatici Michelin, la vettura nelle mani di Nicolas si è rivelata imbattibile, confermando la maestria del pilota e l’affidabilità della macchina.
Le “planches à roulettes”: protagoniste inattese
Nonostante il trionfo della Porsche, il Rallye Monte Carlo 1978 è ricordato anche per le performance delle cosiddette “planches à roulettes”, le leggere e agili Renault 5 Alpine Gruppo 2 di Jean Ragnotti e Guy Fréquelin, che hanno chiuso rispettivamente secondo e terzo precedendo Rohrl e Darniche. Con un peso di soli 825 kg e una potenza di 130 CV, queste vetture, anch’esse equipaggiate con pneumatici Michelin, hanno dato filo da torcere alle più potenti Fiat 131 Abarth e Lancia Stratos del Gruppo 4.
Ragnotti e Fréquelin hanno dimostrato che, su percorsi invernali, agilità e strategia possono competere con la pura potenza. Le loro prestazioni hanno entusiasmato il pubblico e confermato il valore della Renault 5 Alpine, anche contro avversari tecnicamente superiori.
Un’edizione da ricordare
Il Rallye Monte Carlo 1978 si è distinto come uno degli eventi più spettacolari e difficili della storia del motorsport. La vittoria di Nicolas-Laverne è stata una combinazione di talento, preparazione tecnica e capacità di adattamento a condizioni estreme. L’evento ha inoltre consacrato le “planches à roulettes” come un esempio di genialità ingegneristica e di abilità al volante, rendendo questa edizione un classico indimenticabile.