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Stefan Bellof, un mito che non tramonta

Il pilota tedesco, morto a Spa nel 1985 a 27 anni, era considerato un futuro campione. Purtroppo il destino ha deciso diversamente.

Quanto ci manca Stefan Bellof… Il 20 novembre avrebbe compiuto 67 anni, essendo nato nel 1957 a Giessen, in Germania. Uno dei piloti più promettenti e spettacolari della sua generazione, Bellof ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo delle corse automobilistiche grazie al suo stile aggressivo e al suo incredibile talento. Nonostante una carriera tragicamente breve, il suo nome è scolpito nella storia delle competizioni motoristiche.

Bellof iniziò la sua carriera nei kart, mostrando fin da subito abilità fuori dal comune. Dopo il passaggio alle monoposto, il tedesco vinse il Campionato tedesco di Formula Ford nel 1980 a cui l’anno dopo aggiunse il Campionato internazionale. Questi successi gli aprirono le porte del mondo delle competizioni di alto livello. Dopo qualche gara in Formula 3 passò al team Maurer-BMW in F2 dove ebbe come compagno di squadra Beppe Gabbiani.

Nel 1983, Bellof divenne una stella nel Mondiale Endurance guidando per il team ufficiale Porsche e facendo coppia con Derek Bell. Al volante della leggendaria Porsche 956, stabilì un record imbattuto sul circuito del Nürburgring, la mitica Nordschleife, durante le qualifiche della 1000 km del 1983, con un tempo straordinario di 6 minuti e 11,13 secondi. Questo tempo, tuttora imbattuto, ha consolidato la sua leggenda come uno dei piloti più veloci mai visti.

Nel 1984, Bellof fece il suo debutto in Formula 1 con il team Tyrrell. Sebbene l’auto fosse poco competitiva rispetto alle potenze di quel periodo – il team inglese aveva ancora il motore Ford Cosworth aspirato – Stefan si distinse immediatamente per la sua velocità e il suo coraggio. Durante il famoso Gran Premio di Monaco del 1984, sotto una pioggia torrenziale, Bellof rimontò dal 20° posto fino al terzo, dimostrando un controllo e una determinazione straordinarie. Anche se il risultato fu annullato per irregolarità tecniche della Tyrrell, la prestazione lo mise sotto i riflettori del mondo della F1. Nello stesso anno conquistò il titolo iridato nel Mondiale Marche con la Porsche ufficiale.

La carriera di Bellof si interruppe tragicamente il 1° settembre 1985, durante una gara del Mondiale Endurance a Spa-Francorchamps. Durante un tentativo di sorpasso alla Eau Rouge, Bellof, che correva con una 956 del Team Brun, si scontrò con la Porsche 962C di Jacky Ickx andando a sbattere frontalmente contro il muretto a bordo pista. L’incidente fu fatale, e il mondo del motorsport perse uno dei suoi astri nascenti.

Nonostante la sua giovane età e la carriera breve, Bellof è considerato uno dei piloti più talentuosi di sempre. La sua capacità di spingere le macchine al limite e il suo carisma lo hanno reso una figura leggendaria. Ancora oggi, il suo record al Nürburgring è simbolo di una velocità pura e ineguagliabile, mentre il suo approccio senza paura continua a ispirare piloti di tutto il mondo.

Stefan Bellof rappresenta il classico “what could have been” dello sport automobilistico, un pilota che avrebbe potuto raggiungere vette ancora più alte se il destino non fosse stato così crudele.