All’asta la Porsche 911 di Jochen Rindt
Auto stradale del campione austriaco fu poi usata nei rally dal keniano Joginder Singh, tre volte vincitore del Safar. Oggi è tornata a nuova vita.
La Porsche 911 ha sempre affascinato alcune delle personalità più influenti della cultura, dello spettacolo o della sport. Non sorprende, quindi, che anche nel mondo delle corse il modello sia stato ambito e posseduto da grandi piloti. Come il leggendario Jochen Rindt.

Joginder Simgh impegnato nel Semperit Rally
Nonostante un’infanzia segnata da difficoltà, la carriera di Rindt nel motorsport fu straordinaria. A soli 19 anni, nel 1961, partecipò alla sua prima gara con una modesta Simca Montlhéry appartenente alla nonna. Solo tre anni dopo, era già impegnato nel suo primo Gran Premio e nella 24 Ore di Le Mans. Il 1965 fu l’anno della svolta: il primo campionato di Formula 1 a tempo pieno con Cooper e un’inaspettata vittoria a Le Mans con Masten Gregory alla guida di una Ferrari 250 LM del team NART.
Il 1965 segnò anche l’inizio della collaborazione di Rindt con Porsche. Per i successivi cinque anni, fino alla sua tragica morte durante le prove del Gran Premio d’Italia del 1970, fu uno dei pilastri del programma endurance della casa tedesca. Corse con prototipi ufficiali come la 906, la 907 e la 910, oltre a una 908/02 privata. In riconoscimento del suo ruolo di pilota ufficiale, nel giugno 1967 Porsche gli donò una 911 S con telaio numero 308139S. L’auto fu consegnata tramite l’importatore austriaco Porsche Konstruktionen KG Salzburg e immatricolata con la targa S8.491. Il suo nome figurava come “kunden” (cliente) nella documentazione ufficiale della vettura.
La Porsche 911 S divenne presto una fedele compagna di viaggio per Rindt, impegnato in un frenetico calendario di gare. Nel 1967, mentre dominava i campionati di Formula 2 britannico, francese ed europeo con il team Winkelmann Racing Brabham, l’auto era spesso avvistata nei paddock di tutta Europa. Con 11 vittorie su 19 gare, Rindt si guadagnò il titolo ufficioso di “Re della Formula 2”.
Il passaggio a Brabham in Formula 1 nel 1968 non portò i risultati sperati a causa dei poco competitivi motori Repco. Tuttavia, Rindt mantenne la sua Porsche 911 S per gran parte dell’anno. Nel 1969, con il trasferimento alla Lotus, la sua “company car” fu sostituita con una Ford Mustang, un cambiamento che non lo entusiasmò.
Alla fine del 1968, la 911 S tornò nelle mani di Porsche Salzburg, che la preparò per il rally e la reimmatricolò con la targa S16.193. Nel maggio 1969, l’auto fu affidata al leggendario pilota kenyota Joginder Singh, il primo a vincere tre volte il Safari Rally. La sua prima gara fu la 40a Internationale Österreichische Alpenfahrt, dove ottenne tre piazzamenti nei primi dieci prima di ritirarsi. Poco dopo Singh conquistò un ottimo terzo posto al Rally Semperit di Vienna.
Nel 1970, la 911 S partecipò al Rallye Lyon-Charbonnières-Stuttgart-Solitude, guidata da Walter Pöltinger e Manfred Stepany. Nonostante la forte concorrenza, la coppia terminò seconda di classe e 25a assoluta. Successivamente, l’auto passò al team austriaco Funder OHG Rally e venne reimmatricolata come K60.133. Sotto la guida di Klaus Russling, nel maggio 1970 ottenne un decimo posto assoluto all’Internationale Österreichische Alpenfahrt, battuta solo da vetture ufficiali di Saab, Ford, Alpine-Renault e Lancia. L’ultima apparizione in gara avvenne al Donau Elan-Elf Rallye, dove la vettura si ritirò nonostante due buoni piazzamenti di tappa.
Dopo il suo ritiro dalle competizioni, la 911 S passò attraverso diversi proprietari austriaci. Tuttavia, la sua storia rimase ben documentata e, infine, fu acquisita dallo storico Porsche Dr. Georg Konradsheim. Nel 2011, un collezionista viennese ne prese possesso e intraprese un restauro completo durato due anni e mezzo, con un investimento superiore a 200.000 euro. L’auto fu riportata alle sue specifiche originali, con carrozzeria Bahama Yellow e interni in pelle nera. Gran parte dei componenti originali furono mantenuti, con l’uso di pezzi d’epoca solo dove strettamente necessario.
Usata solo raramente negli ultimi anni, questa Porsche 911 S rappresenta una combinazione irresistibile tra specifiche tecniche eccellenti, una storia straordinaria e un legame indelebile con Jochen Rindt, l’unico campione del mondo di Formula 1 assegnato postumo. Con il suo ricco passato nel rally e nelle corse, è una delle più importanti 911 pre-impact bumper mai offerte sul mercato, va all’asta in questi giorni con RM Sotheby’s, e un vero gioiello per gli appassionati di Porsche e del motorsport.
Immagini: RM Sotheby’s e Technisches Museum Wien.