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Bruno Sacco, l’italiano che ridisegnò le Mercedes

Scomparso uno dei più importanti designer nel mondo dell’automobile. Per quasi 25 anni progettò i più importanti modelli della casa tedesca.

Bruno Sacco, uno dei più noti designer nella storia dell’automobile, è scomparso il 19 settembre all’età di 90 anni a Sindelfingen. Nato in Italia, ma con cittadinanza tedesca, Sacco è stato il Chief Designer di Mercedes-Benz dal 1975 fino al suo pensionamento nel 1999, lasciando un’impronta indelebile nel settore dell’automobile.

“Bruno Sacco ha lasciato un segno indelebile nella nostra azienda con i suoi design iconici e la sua passione per l’estetica”, ha dichiarato Gorden Wagener, Chief Design Officer di Mercedes-Benz Group AG. “In Bruno Sacco abbiamo perso una personalità straordinaria e un esteta impressionante.” Marcus Breitschwerdt, CEO di Mercedes-Benz Heritage GmbH, ha aggiunto: “Mercedes-Benz ricorderà sempre questo straordinario stilista, eppure persona umile. Bruno Sacco ha definito la forma di numerosi iconici modelli della nostra casa automobilistica, molti dei quali sono ancora oggi ben presenti nel traffico o affascinano come classici del marchio.”

Tra i modelli leggendari progettati sotto la sua direzione ci sono la E-Class serie 124, la S-Class serie 126 (incluso il Coupé), la Mercedes-Benz 190 (W 201) e la SL di serie R 129. Questi veicoli documentano il tema guida che Sacco ha sempre seguito: “Una Mercedes-Benz deve sempre sembrare una Mercedes-Benz.” La sua visione ha caratterizzato il linguaggio del design di diverse generazioni di modelli.

Bruno Sacco nacque a Udine il 12 novembre 1933, figlio di un comandante dell’Esercito. Dopo aver conseguito il diploma di geometra nel 1951, Sacco fu attratto dal mondo dell’automobile. La sua prima esperienza significativa avvenne presso la Carrozzeria Ghia SpA a Torino, dove poté approfondire il design di automobili innovative e futuristiche. Nel 1958, Sacco entrò in Mercedes-Benz a Sindelfingen come stilista. Qui, lavorò a modelli iconici come la Mercedes-Benz 600 e la “Pagoda” 230 SL. Con il tempo, il suo talento lo portò a coprire ruoli sempre più significativi, culminando nella sua nomina a Capo del Settore Stile nel 1975.

Sotto la guida di Sacco, Mercedes-Benz enfatizzò l’estetica e l’efficienza aerodinamica. Le proporzioni e le linee dei veicoli divennero più chiare, ponendo un forte accento sulla funzionalità. Questo approccio posizionò Sacco come un designer capace di attrarre anche un pubblico più giovane. La sua filosofia del design si manifestò con i modelli di successo della metà degli anni ’90, con l’introduzione dell’A-Class, M-Class, SLK, CLK e V-Class, ampliando in modo significativo la gamma di modelli di Mercedes-Benz. Gli ultimi modelli progettati da Sacco prima del ritiro furono la serie S-Class 220 e il Coupé di lusso CL-Class C 215.

Bruno Sacco si è sempre definito un esteta, sostenendo l’importanza dell’espressione e della forza simbolica nel design. Ha insistito sul fatto che l’identità di un modello Mercedes-Benz dovesse rimanere costante nel tempo per evitare che una generazione apparisse “vecchia” rispetto alla successiva. Un dettaglio distintivo introdotto da Sacco furono le protezioni laterali, che divennero un marchio di fabbrica per i modelli successivi.

Dopo il suo ritiro nel 1999, Bruno Sacco continuò a ricevere riconoscimenti per il suo lavoro straordinario, tra cui un dottorato honoris causa dall’Università di Udine nel 2002 e l’ammissione nell’“Automotive Hall of Fame” nel 2006. Sacco una volta dichiarò: “Mercedes è stata la mia vita, e rappresento quel periodo al cento per cento.”