Ferrari F40: una meraviglia Made in Italy
La presentazione ufficiale della F40 avvenne con grande clamore presso il centro civico di Maranello, dove Enzo Ferrari stesso si unì a Fioravanti e Materazzi per svelare al mondo l’ultima creazione della casa del Cavallino Rampante. Successivamente, nel mese di settembre dello stesso anno, la vettura fu esposta al pubblico in tutto il suo splendore durante il salone dell’automobile di Francoforte.
Nel vasto panorama delle supercar, poche vetture incutono lo stesso senso di meraviglia e ammirazione della Ferrari F40. Lanciata negli anni ’80, questa macchina leggendaria non solo ha ridefinito i limiti delle prestazioni stradali, ma ha anche lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo come l’ultimo capolavoro supervisato personalmente da Enzo Ferrari prima della sua scomparsa.
La Ferrari F40 non è solo una vettura: è un’icona, una pietra miliare nel mondo delle supercar. Quando fu presentata, fece scalpore per essere la prima vettura di serie a superare la barriera delle 200 miglia orarie, fissando un nuovo standard di prestazioni e design che avrebbe influenzato le generazioni di supercar che seguirono.
Il telaio numero 86420, uno dei 213 esemplari destinati al mercato statunitense, rappresenta una delle pietre miliari della storia della F40. Costruito nel settembre del 1990 e consegnato al suo primo fortunato proprietario in Florida, ha trascorso la maggior parte della sua vita negli Stati Uniti, prima di finire sotto le cure amorevoli del suo attuale possessore in California, che poi lo ha portato con sé nel Texas.
Nonostante il passare degli anni, la F40 ha mantenuto il suo fascino e la sua aura di desiderabilità. Con appena 11.500 miglia sul contachilometri, di cui 4.000 sono state percorse sotto la cura attenta del suo attuale custode, questa meraviglia meccanica è pronta a continuare a incantare le strade e gli eventi automobilistici.
Gli interventi di manutenzione eseguiti nel corso degli anni, come il cambio della cinghia di distribuzione, la sostituzione della frizione e il rinnovo dell’impianto di climatizzazione, testimoniano dell’impegno costante nel mantenere la F40 in condizioni ottimali. Con le sue prestazioni leggendarie e il suo design senza tempo, questa vettura rappresenta un investimento sia per chi cerca il divertimento su strada che per chi desidera arricchire la propria collezione con un pezzo di storia automobilistica.
La Ferrari F40 qui offerta non è solo un’auto; è un’icona, un simbolo di prestazioni, eleganza e maestria ingegneristica che continua a suscitare emozioni e ad alimentare sogni in tutti gli appassionati di automobili di tutto il mondo. Che sia guidata su strada o esposta come pezzo centrale di una collezione, la sua presenza è garanzia di eccellenza e raffinatezza nel mondo dell’automobilismo.

Storia di un gioiello Made in Italy
Il 21 luglio 1987 segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’automobilismo, con il lancio della Ferrari F40. Frutto della geniale collaborazione tra Enzo Ferrari, Leonardo Fioravanti e Nicola Materazzi, questa vettura fu creata per celebrare i primi quarant’anni di attività sportiva della leggendaria casa automobilistica di Maranello.
La presentazione ufficiale della F40 avvenne con grande clamore presso il centro civico di Maranello, dove Enzo Ferrari stesso si unì a Fioravanti e Materazzi per svelare al mondo l’ultima creazione della casa del Cavallino Rampante. Successivamente, nel mese di settembre dello stesso anno, la vettura fu esposta al pubblico in tutto il suo splendore durante il salone dell’automobile di Francoforte, suscitando ammirazione e stupore tra gli appassionati di automobili di tutto il mondo.
Ciò che rendeva la F40 così straordinaria era la sua innovativa costruzione con materiali compositi. Fu la prima auto stradale Ferrari a essere costruita con il telaio in kevlar, la carrozzeria in fibre di vetro, le resine aeronautiche per i serbatoi e il plexiglas per i finestrini laterali. Questa combinazione di materiali leggeri e resistenti non solo conferiva alla vettura una struttura robusta, ma contribuiva anche alla sua straordinaria leggerezza e agilità.
Ma ciò che veramente distingueva la F40 era la sua incredibile potenza e velocità. Con un motore turbocompresso montato centralmente, la F40 era capace di raggiungere una velocità massima dichiarata di 324 km/h, rendendola la supercar stradale più veloce del suo tempo. Spesso, in vari test, questa velocità veniva superata, confermando il suo status di icona dell’automobilismo sportivo.
Tuttavia, la F40 rappresentava non solo il culmine dell’ingegneria e delle prestazioni, ma anche un capitolo importante nella storia della Ferrari. Era l’ultima vettura dotata di motore turbocompresso ad essere costruita sotto la supervisione diretta di Enzo Ferrari, il quale aveva visto la luce nel 2014, ben 27 anni dopo, con l’introduzione della Ferrari California T.
La Ferrari F40 non è solo una vettura; è un simbolo di passione, ingegno e perseveranza. Rimarrà per sempre un’icona indiscussa dell’automobilismo, un monumento alla grandezza e alla visione di coloro che l’hanno creata e un punto di riferimento per le generazioni di appassionati di auto ancora a venire.
Quando la Ferrari decise di celebrare i suoi quarant’anni di gloria, non si accontentò di una festa qualsiasi. Decise invece di creare un’auto straordinaria, una vettura che incarnasse la potenza, la velocità e l’eleganza che da sempre contraddistinguono il marchio del Cavallino Rampante: la leggendaria Ferrari F40.
Presentata per la prima volta alla stampa il 21 luglio 1987 a Maranello, la Ferrari F40 si distingueva subito per la sua audacia e il suo spirito da corsa. Frutto di un progetto ambizioso affidato all’Ing. Nicola Materazzi, questa vettura doveva essere molto più di una semplice auto stradale: doveva essere un’opera d’arte su quattro ruote, capace di dominare le strade e le piste di tutto il mondo.
Una delle caratteristiche distintive della F40 era il suo design ispirato alle vetture da Formula 1 dell’epoca, adattato con maestria per l’uso stradale. Con il suo telaio rinforzato in kevlar e la carrozzeria in fibra di vetro, la F40 offriva un mix irresistibile di leggerezza e resistenza. Il cofano posteriore si apriva come quello delle vetture Sport Prototipo, offrendo una visione mozzafiato del motore e sottolineando l’essenza sportiva di questa straordinaria creazione.
Il design della F40 fu curato dal Centro Studi e Ricerche Pininfarina, guidato da Leonardo Fioravanti, e dagli ingegneri di Maranello, che collaborarono per creare una vettura tanto bella quanto performante. Il motore V8 da 2.855 cm³, capace di erogare fino a 650 CV, era una vera e propria meraviglia tecnologica, progettata per offrire prestazioni straordinarie su strada e in pista.
Ma la F40 non era solo una vettura da sogno: era anche un simbolo di prestigio e esclusività. Con un prezzo di listino iniziale di circa 374 milioni di lire, la F40 era un sogno proibito per molti, ma un’opportunità imperdibile per i veri appassionati. Nonostante le speculazioni e i prezzi esorbitanti nel mercato non ufficiale, la richiesta per questa vettura era alle stelle, tanto che la produzione venne estesa fino a raggiungere un totale di 1.337 esemplari.
Ma la vera sfida per la Ferrari arrivò quando la F40 ottenne l’omologazione per il mercato statunitense. Questo significava destinare una parte significativa della produzione al mercato americano, portando il numero totale di F40 prodotte ben oltre le aspettative iniziali.
Nonostante le sfide e le difficoltà, la Ferrari F40 rimane un’icona indiscussa dell’automobilismo sportivo. Con la sua combinazione di potenza, prestazioni e stile senza tempo, la F40 continua a ispirare e affascinare gli appassionati di auto di tutto il mondo, confermandosi un vero e proprio capolavoro della ingegneria automobilistica italiana.

Il motore della Ferrari F40
Nel cuore della leggendaria Ferrari F40 batte un motore che rappresenta l’apice dell’ingegneria automobilistica italiana: un 8 cilindri a V di 90 gradi, sovralimentato da due turbocompressori IHI. Questo motore, una vera e propria opera d’arte meccanica, è il cuore pulsante di una delle supercar più iconiche mai create.
Con una cilindrata di 2936,25 cm³, l’unità motrice della Ferrari F40 è un capolavoro di progettazione e precisione. L’alesaggio misura 82,0 mm, mentre la corsa è di 69,5 mm, una combinazione che garantisce una potenza e una coppia straordinarie in ogni regime di rotazione. La distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata assicura una gestione precisa delle valvole, mentre quattro valvole per cilindro e due iniettori per cilindro garantiscono un’ottima efficienza di combustione.
Il motore sovralimentato della F40 è in grado di erogare una potenza massima di 478 CV (352 kW) a 7000 giri/min, conferendo alla vettura prestazioni straordinarie sia su strada che in pista. Ma non è solo la potenza a distinguere questo motore: la coppia massima di 577 Nm a 4000 giri/min assicura una spinta impressionante in qualsiasi situazione di guida.
Il rapporto di compressione del motore è di 7,7:1, un valore che garantisce un’efficienza ottimale del processo di combustione. Il cambio, manuale a 5 marce più retromarcia, è dotato di una frizione bidisco a secco, montata longitudinalmente per massimizzare la distribuzione del peso e migliorare la maneggevolezza della vettura.
Ogni componente del motore della Ferrari F40 è stato progettato e realizzato con estrema cura e attenzione ai dettagli, con l’obiettivo di offrire prestazioni senza compromessi e un’esperienza di guida indimenticabile. Grazie alla sua straordinaria tecnologia motore, la Ferrari F40 rimane una delle supercar più ammirate e desiderate di tutti i tempi, un’icona di potenza, prestazioni e ingegneria automobilistica italiana.
Quando si parla di supercar leggendarie, la Ferrari F40 emerge come uno dei modelli più iconici e ammirati nella storia dell’automobilismo. Oltre alla sua straordinaria potenza e al suo design mozzafiato, la F40 è anche una vettura che ha rivoluzionato il concetto di ingegneria automobilistica. Analizziamo da vicino le caratteristiche tecniche che hanno reso la Ferrari F40 un’opera d’arte su quattro ruote.
Partendo dal telaio, la F40 presenta un traliccio tubolare in acciaio che garantisce una rigidità strutturale senza compromessi. La vasca abitacolo è rinforzata con pannelli scatolati realizzati in materassino di kevlar e fibra di kevlar con resina epossidica, assicurando una protezione superiore per gli occupanti.
La carrozzeria leggera in fibra di vetro pesa solo 46 kg e offre un coefficiente aerodinamico di 0,34, contribuendo alla stabilità e alla velocità della vettura. Le sospensioni anteriori e posteriori sono indipendenti e dotate di bracci trasversali e molle elicoidali, con ammortizzatori oleopneumatici regolabili direttamente dall’abitacolo. Questa caratteristica permette ai piloti di regolare l’altezza da terra e la rigidità delle sospensioni in base allo stile di guida e alle condizioni della strada.
Il passo della Ferrari F40 misura 2.450 mm, mentre la carreggiata anteriore è di 1.594 mm e quella posteriore di 1.606 mm, garantendo una stabilità e un’aderenza ottimali in curva. Lo sterzo a cremagliera assicura una risposta precisa e diretta alle sollecitazioni del guidatore, offrendo un controllo totale in ogni situazione.
Nonostante la sua potenza e le sue prestazioni da capogiro, la Ferrari F40 pesa solamente 1.155 kg, un risultato impressionante reso possibile grazie alla sua costruzione leggera e alle tecnologie innovative impiegate nel suo design.
Durante la sua produzione, la F40 subì alcune modifiche estetiche per rispettare le normative statunitensi, ma il suo spirito da corsa e le sue prestazioni straordinarie rimasero inalterati.
In conclusione, la Ferrari F40 non è solo una vettura, ma un’icona dell’ingegneria automobilistica italiana. Con il suo design innovativo, le sue tecnologie all’avanguardia e le sue prestazioni da sogno, la F40 continua a ispirare gli appassionati di auto di tutto il mondo, confermandosi un vero e proprio capolavoro della Ferrari.
Nel mondo delle supercar, la Ferrari F40 spicca per la sua filosofia purista e la sua dedizione alla performance senza compromessi. Ogni dettaglio dell’auto, compreso l’interno, è stato progettato con un’unica missione: offrire un’esperienza di guida coinvolgente e autentica.
L’abitacolo della Ferrari F40 riflette perfettamente la sua anima da corsa. Qui, la parola d’ordine è essenzialità. Con un design spartano e privo di fronzoli, l’interno mette in risalto la funzionalità e la concentrazione sull’esperienza di guida.
Una delle prime cose che colpiscono è l’assenza di elementi superflui. L’F40 è priva di qualsiasi optional non strettamente necessario per la guida. Non c’è impianto stereo per intrattenere il conducente, né portaoggetti per riporre oggetti personali. I tappetini e le rifiniture in pelle sono anch’essi assenti, conferendo all’abitacolo un aspetto pulito e essenziale.
Inoltre, i finestrini sono manuali, sia scorrevoli lateralmente per i primi modelli, sia discendenti con comando a manovella per quelli successivi. Questo dettaglio, insieme alle maniglie interne delle portiere sostituite da cinghie di gomma, sottolinea il carattere spartano della vettura.
Ma ciò che distingue veramente la Ferrari F40 è l’assenza di tecnologie di assistenza alla guida, come lo sterzo assistito e l’ABS. Questa scelta rispecchia la volontà di creare un’auto che metta al centro il rapporto diretto tra il guidatore e la strada, senza alcun filtro tecnologico che possa interferire con l’esperienza di guida pura.
Questa filosofia minimalista contrasta nettamente con la sua concorrente, la Porsche 959, che faceva ampio uso di tecnologia elettronica per migliorare le prestazioni e la sicurezza.
L’interno della Ferrari F40 non è solo un posto dove sedersi e guidare: è un ambiente che celebra la passione per la guida pura e autentica. Ogni dettaglio, o meglio l’assenza di dettagli superflui, contribuisce a creare un’esperienza unica e coinvolgente per chiunque abbia il privilegio di sedersi dietro al volante di questa leggendaria supercar.
Altre Ferrari F40
- F40 LM – In seguito alle numerose richieste del Presidente di Ferrari France Daniel Marin a Enzo Ferrari di preparare una versione della F40 per la 24 Ore di Le Mans, a inizio 1989 vennero costruiti in collaborazione con Michelotto Automobili due esemplari da gara noti con il nome di F40 LM. La vettura durante i primi test venne supervisionata dal collaudatore Dario Benuzzi e, prima di gareggiare a Le Mans, esordì nel Campionato IMSA in classe GTO sul Circuito di Laguna Seca con alla guida Jean Alesi. Partita in seconda posizione la vettura terminò la gara al terzo posto. La stagione seguente, nel 1990, Ferrari France schierò nuovamente una o due F40 LM in alcune prove del Campionato, conquistando in totale 4 podi, ma mancando l’auspicata vittoria.
- F40 Competizione – Altre otto vetture sulla base della F40 LM furono costruite con la sigla F40 Competizione dal 1989 al 1994, per permettere ad altre squadre private di correre anche in altri Campionati GT al di fuori del contesto di Le Mans. Rispetto al modello stradale le F40 LM e F40 Competizione presentano turbocompressori e intercooler maggiorati, una nuova centralina elettronica di gestione del motore (siglato F120B), il rapporto di compressione salito a 8,0:1 e la pressione di sovralimentazione portata a 2,6 bar. Tali modifiche portarono la potenza massima a circa 720 CV in gara, mentre in prova furono superati i 900 CV: questo per quanto riguarda le vetture che gareggiarono nell’IMSA in GTO dal 1989 al 1990. Quelle schierate nel BPR Global GT Series (le F40 GTE) erano invece limitate per regolamento nella potenza massima a 660 CV. Il peso, in base alle differenti serie, si aggirava normalmente sui 1.050 kg, anche se alcuni esemplari scendevano sotto la soglia della tonnellata. La velocità massima era prossima ai 370 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h necessitava di circa 3 secondi. Una replica su base F40 LM (con motore originale di una vera F40 ma carrozzeria in fibra di carbonio) fu fatta costruire dal miliardario e pilota belga Jean Blaton, il quale possedeva già una F40 LM (telaio n. 88520). Ha disposto successivamente la conversione di questa F40 LM replica in vettura da competizione barchetta, la riprogettazione è stata affidata a Tony Gillet, creatore della Gillet Vertigo dando vita alla tanto discussa Ferrari F40 LM Barchetta Beurlys di colore giallo. Egli introdusse nuove sospensioni push-rod con un nuovo sistema di raffreddamento. Altre modifiche si riscontrano negli scarichi, modificati e direzionati di lato in corrispondenza delle ruote posteriori, nel nuovo roll-bar installato all’interno (inserito per motivi di rigidità e sicurezza) e nel parabrezza provvisorio, più piccolo rispetto all’originale. Questa vettura ha subito alcune modifiche nel corso degli anni, ma non è mai stata ufficialmente riconosciuta dalla Ferrari in quanto una replica non approvata dal Cavallino.
- F40 GTE – La Ferrari F40 venne preparata da Michelotto Automobili anche in ulteriori sei esemplari (in totale sono sette) noti con il nome di F40 GTE, l’ultima evoluzione da pista realizzata appositamente per gareggiare nel Campionato BPR Global GT Series. Sfruttando le conoscenze acquisite con la versione LM, venne prodotta tra il 1994 e il 1996. Aveva un motore con una cilindrata maggiorata a 3,5 litri dotato per regolamento di flange sui condotti di aspirazione erogava una potenza massima di 660 CV, montava un cambio sequenziale a 6 rapporti e dischi freno in carboceramica (impiegati nella stagione 1996). Inizialmente colse numerosi successi in campionato anche contro le più moderne McLaren F1 GTR soprattutto nelle gare sprint; mentre nelle gare endurance manifestava problemi di affidabilità che ne limitavano i risultati, nella stagione 1996 era ormai poco competitiva nei confronti di vetture frutto di progetti più recenti e schierate da squadre ufficiali come la Porsche 911 GT1.
Le F40 Speciali
- Della F40 vennero realizzati 8 prototipi, con i seguenti numeri di telaio: 73015, 74045, 74047, 74049, 74327, 75034, 75052 e 76354; ognuno dei quali fu realizzato per testare specifici particolari della futura F40. Tutti i prototipi erano dotati di cinque feritoie su ogni lato posteriore della vettura (sotto l’ala posteriore), in luogo delle quattro feritoie delle vetture di produzione. I prototipi si differenziavano anche per differenti soluzioni degli specchietti (alcuni ne erano addirittura privi) e per il design della parte in plexiglas trasparente coprimotore con ben 20 sfoghi di minore dimensione in luogo degli 11 dei modelli di serie.
- La F40 telaio 73015 è di fatto la prima vera F40 venne presentata a Maranello il 21 luglio 1987, in occasione di una conferenza stampa, in cui Enzo Ferrari elogiando le doti della F40, fece un riferimento all’epoca in cui le vetture da strada potevano anche gareggiare su pista.
- La F40 telaio 74045 dopo aver svolto il suo ruolo di prototipo venne trasformata in F40 LM e successivamente in una F40 GTE, fu iscritta a Le Mans nel 1995 e nel 1996.
- La F40 telaio 74047 dopo essere stata presentata al Salone dell’Automobile di Francoforte nel 1987, venne inviata a Michelotto dove venne trasformata in una F40 GT. Si affermò nel Campionato Italiano GT dal 1992 al 1994.
- La F40 telaio 74049 è dotata di pannelli in fibra più sottili delle vetture di serie, privi di rinforzi laterali, oltre ad avere le caratteristiche 5 feritoie esclusive dei prototipi e ha gli specchietti retrovisori con braccio allungato. In particolare inoltre questa “speciale” è dotata del motore siglato F120AB (da notare che le F40 di serie hanno il motore F120A e le F40 LM richiedendo una maggiore erogazione di potenza hanno il motore F120B).
- La F40 telaio 75052 è stata regolarmente venduta, ha anch’essa le solite cinque feritoie posteriori, vetri scorrevoli in plexiglas, fari anteriori gialli, specchietti retrovisori al deflettore del finestrino e non sulla portiera, ha inoltre il rivestimento interno del tetto in pelle trapuntata mai utilizzata sulle versioni di serie.
- La F40 telaio 76354 venne esposta al salone di Ginevra del 1988.
- Anche nell’arco della produzione vennero realizzate alcune vetture che si differenziano dalle vetture standard, per soluzioni estetiche e funzionali.
- Nel 1989, con telaio numero 79883 viene realizzata la Ferrari F40 Valeo, esemplare unico commissionato e realizzato per l’avvocato Gianni Agnelli. È l’unica F40 dotata di Frizione Elettronica Valeo, che consente l’attivazione della frizione in meno di 100 millisecondi con un dispositivo azionato dal movimento della leva del cambio. Questa vettura è l’unica F40 priva del pedale della frizione. Questo sistema di controllo elettronico della frizione fu inizialmente sviluppato sulle vetture da Rally Lancia Delta Integrale, e fu installato anche su alcuni esemplari di Ferrari Mondial coupé e cabrio, è dotato di numerosi sistemi di sicurezza che impediscono l’avviamento con marcia innestata e la scelta di marce troppo alte o troppo basse da parte del guidatore. Il pomello del cambio è in alluminio personalizzato con le iniziali GA in luogo dei classici numeri. Questa F40 ha anche la particolarità di essere una di soli 2 esemplari realizzati con interni in tessuto neri, anziché rossi.