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John Surtees, un campione unico

E’ stato il solo pilota capace di vincere il titolo mondiale sulle moto, per ben otto volte, ed in Formula 1. Avvenne nel 1964 al volante della Ferrari.

John Surtees è stato un pilota straordinario, un vero pioniere che ha saputo eccellere sia nel motociclismo che nell’automobilismo, tracciando un percorso unico nella storia dello sport motoristico. Nato il 11 febbraio 1934 a Tatsfield, in Inghilterra, è stato l’unico a vincere sia il Campionato Mondiale di Motociclismo che il Campionato del Mondo di Formula 1, un risultato che lo consacra come una delle leggende assolute delle corse.

Il Dominio su Due Ruote

Surtees fece il suo esordio nel Motomondiale nel 1952, guidando una Norton monocilindrica. Il primo grande salto avvenne nel 1956, con il passaggio alla MV Agusta, squadra che lo rese celebre a livello internazionale. Da lì in poi fu un’ascesa inarrestabile: sette titoli mondiali, quattro nella classe 500 (1956, 1958, 1959, 1960) e tre nella 350 (1958, 1959, 1960).

Tra i suoi record più incredibili vi fu il dominio assoluto del Motomondiale 1959, in cui vinse ogni singolo Gran Premio nelle classi 350 e 500. Surtees incarnava l’eccellenza tecnica e la determinazione in pista, con un approccio meticoloso che lo rese imbattibile.

Il Passaggio alle Quattro Ruote

Nonostante il successo e la gloria nel motociclismo, Surtees sentiva il richiamo delle auto da corsa. Nel 1960 esordì in Formula 1 con una Lotus al Gran Premio di Monaco. Fu un debutto promettente, culminato con un secondo posto nel Gran Premio d’Inghilterra. Questo bastò a convincere Enzo Ferrari a offrirgli un posto nella Scuderia nel 1962. Dopo un’iniziale esitazione, Surtees accettò l’offerta, intuendo l’opportunità di crescere non solo come pilota ma anche come tecnico.

Nel 1963, alla guida della Ferrari 156 F1, vinse il Gran Premio di Germania. L’anno successivo fu quello della consacrazione: nel 1964, grazie a due vittorie (Germania e Italia) e tre secondi posti, conquistò il titolo mondiale di Formula 1 con la Ferrari 158, affiancato in squadra da Lorenzo Bandini.

Il Ritratto di Enzo Ferrari

Enzo Ferrari, che nutriva grande stima per i piloti provenienti dal motociclismo, descrisse Surtees nel suo libro Piloti che gente: “Di John mi piaceva la tecnica, la passione, lo spirito che in parti uguali e senza risparmio profondeva nella battaglia della competizione. Studiava la corsa con coscienza e impegno, attento a ogni particolare, sempre alla ricerca del dettaglio da risolvere a proprio vantaggio. In corsa, era un combattente generoso che non si risparmiava mai”.

L’Incidente in Canada e il Ritorno

Nel 1965, Surtees fu vittima di un terribile incidente durante una gara a Mosport, in Canada, al volante di una Lola T70. Le sue condizioni furono critiche, con fratture al bacino e danni alla colonna vertebrale. Dato inizialmente per spacciato, riuscì a riprendersi e a tornare in pista nel 1966, vincendo il Gran Premio del Belgio in Formula 1 e il campionato Can-Am con la Lola T70.

Il Divorzio dalla Ferrari

Nel 1966, Surtees lasciò la Ferrari dopo un litigio con il direttore sportivo Eugenio Dragoni, che gli negò la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans. Nonostante il suo allontanamento, mantenne un rapporto di rispetto con Enzo Ferrari, che riconobbe il valore del pilota anche nelle difficoltà.

Gli Anni Successivi e la Fondazione

Negli anni seguenti, Surtees gareggiò per Honda, BRM prima di creare il suo Team Surtees, senza però replicare i successi del passato. Tuttavia, la sua passione per le corse non si spense mai. La tragedia colpì duramente la sua vita nel 2009, quando il figlio Henry, giovane promessa del motorsport, morì in un incidente in Formula 2. In sua memoria, John creò la Fondazione Henry Surtees, dedicata al supporto delle vittime di traumi cerebrali e spinali.

Un Esempio di Dedizione e Talento

John Surtees ci ha lasciati il 10 marzo 2017, ma il suo lascito rimane indelebile. Simbolo di dedizione, talento e resilienza, ha incarnato lo spirito più puro delle corse, ispirando generazioni di piloti su due e quattro ruote.