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Rally: l’ultima corsa di Chicco Svizzero

Grande protagonista nei rally italiani negli anni ’70 ha legato il suo nome all’Opel Ascona di Conrero ma soprattutto all’All’Alfetta GT dell’Autodelta con cui sfiorò il titolo italiano.

Trevigiano di nascita ma padovano da parecchi anni, Francesco “Chicco” Svizzero ci ha lasciato il primo giorno di agosto. Il veneto è stato uno dei piloti di spicco nel panorama rallistico italiano degli anni ’70, la cui carriera ha raggiunto l’apice con la squadra ufficiale Alfa Romeo a metà del decennio. Il suo percorso nel mondo dei rally iniziò nel 1968, quando debuttò alla Coppa del Piave al volante di una Mini, dimostrando fin da subito il suo talento naturale per la guida sportiva.

Nei primi anni ’70, Svizzero si fece notare guidando diverse vetture competitive, tra cui la Fiat 125 preparata da Ceccato e l’Opel Ascona 1.9 SR curata da Conrero. Furono proprio le sue prestazioni al volante della vettura tedesca a catturare l’attenzione dell’Alfa Romeo, che nel 1975 lo ingaggiò come pilota ufficiale.

L’arrivo in Alfa Romeo segnò una svolta nella carriera di Svizzero. Al volante dell’Alfetta GT Gruppo 2, si distinse immediatamente non solo per le sue capacità di guida, ma anche per un dettaglio cromatico: mentre gli altri piloti Alfa guidavano vetture rosse, Chicco si presentò ai primi rally del campionato italiano con un’Alfetta GT giallo senape, fatto che non passò inosservato agli appassionati e agli addetti ai lavori.

Il 1975 fu un anno cruciale per l’Alfa Romeo nei rally, con la casa del Biscione che si dimostrò competitiva fino alla penultima prova del campionato italiano. Svizzero, in coppia con il navigatore Gianfranco Masetto, fu uno dei piloti di punta della squadra, dando del filo da torcere ai rivali e confermandosi come uno dei talenti da tenere d’occhio. Da ricordare il quarto posto assoluto al 4Regioni, il terzo all’Alpi Orientali

La carriera agonistica di Chicco Svizzero si concluse alla fine degli anni ’70, in concomitanza con il ritiro dell’Alfa Romeo dalle competizioni rallistiche. Nonostante la fine relativamente precoce della sua attività nei rally, Svizzero ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del motorsport italiano, ricordato non solo per le sue prestazioni in pista ma anche per la sua sincerità e il suo approccio diretto.