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Una Aston Martin DB4 Serie I molto aristocratica

aston martin db4 serie i del 1959

Costruito nell’estate del 1959, il telaio DB4/136/L fu commissionato nuovo da Monsieur Seutet di Lione, Francia, attraverso l’agente Société Mirabeau. La consegna avvenne il 13 giugno di quell’anno. La carrozzeria, realizzata da Tickford, era dipinta nel vivace colore Sea Green e arricchita da eleganti interni in pelle Connolly White Gold.

L’era d’oro dell’automobilismo sportivo nel tardo XX secolo vide la nascita di molte leggende su quattro ruote, ma poche possono eguagliare il prestigio e l’eleganza dell’Aston Martin DB4. Entrata in produzione nell’ottobre del 1958 e rimasta in attività fino al giugno del 1963, la DB4 ha incarnato l’essenza della classe britannica mescolata con prestazioni senza compromessi.

Durante il suo ciclo produttivo di cinque anni, la DB4 ha subito quattro aggiornamenti significativi, che hanno portato alla distinzione delle auto dalla “Serie I” alla “Serie V”. Queste modifiche non solo hanno mantenuto la vettura al passo con i tempi, ma hanno anche evidenziato l’impegno dell’Aston Martin per l’innovazione continua.

I primi esemplari della DB4, costruiti tra l’ottobre 1958 e il febbraio 1960, presentavano una serie di caratteristiche uniche. Tra queste, il cofano incernierato posteriormente, gli overrider e i paraurti per carichi pesanti dopo le prime 50 auto prodotte, e una copertura della ventola in alluminio dopo le prime 100 costruite. Questi dettagli distintivi non solo conferivano alla DB4 un aspetto unico sulla strada, ma anche un’identità intrinsecamente legata alla sua esclusività.

Sotto il cofano, tutte le DB4 erano equipaggiate con il potente motore a sei cilindri con doppio albero a camme in testa da 3,7 litri progettato da Tadek Marek. Questo propulsore non solo offriva prestazioni straordinarie, ma trasmetteva anche un suono inconfondibile che faceva battere il cuore agli appassionati di auto sportive di tutto il mondo.

Delle 149 vetture della Serie I prodotte, circa la metà (73) erano dotate di guida a sinistra, dimostrando il vasto appeal internazionale della DB4. La sua presenza sulle strade di tutto il mondo ha contribuito a solidificare la reputazione dell’Aston Martin come produttore di auto di lusso di livello mondiale.

Anche se la produzione della DB4 è durata solo cinque anni, il suo impatto sull’industria automobilistica e sul cuore degli appassionati è stato duraturo. Ancora oggi, la DB4 rimane un’icona del design automobilistico classico e una testimonianza dell’artigianato senza tempo che caratterizza le migliori creazioni inglesi.

La storia del telaio DB4/136/L

Nell’estate del 1959, mentre il mondo si muoveva al ritmo dei cambiamenti sociali e tecnologici, un’icona automobilistica stava prendendo forma. Il telaio DB4/136/L, ordinato nuovo da Monsieur Seutet di Lione, Francia, attraverso l’agente Société Mirabeau, dava il via a un viaggio attraverso il tempo e lo spazio che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobile.

Consegnata il 13 giugno di quell’anno, questa DB4 incarnava l’essenza del lusso e dello stile britannico. La sua carrozzeria, creata con maestria da Tickford, risplendeva nel vibrante colore Sea Green, mentre i rivestimenti in pelle Connolly White Gold aggiungevano un tocco di raffinatezza senza tempo.

I primi anni di vita di questa DB4 videro un susseguirsi di cambiamenti di proprietà, ciascuno aggiungendo un nuovo capitolo alla sua storia. Dopo poco più di due anni con Monsieur Seutet, l’auto fu rivenduta a Mirabeau per fare spazio a una nuova Serie IV. E così, il 24 novembre 1961, la DB4 trovò una nuova casa presso gli Ateliers Versigny, un rinomato promotore immobiliare parigino.

Il suo soggiorno a Parigi continuò sotto la custodia del signor Clap, il terzo orgoglioso proprietario che apprezzava l’eleganza e le prestazioni della DB4. Ma il destino aveva ancora in serbo nuovi orizzonti per questa icona su quattro ruote. Il 13 ottobre 1964, la DB4 cambiò nuovamente mani, questa volta finendo nelle attente cure del signor Jacques Pelissier di Uzès.

Con ogni nuovo proprietario, la DB4 accumulava storie, esperienze e ricordi, diventando una testimonianza vivente dell’amore e della passione per le auto d’epoca. Ogni chilometro percorso, ogni curva affrontata, portava con sé una nuova avventura, una nuova pagina da aggiungere al suo ricco libro di vita.

Dopo essere stata accolta tra le braccia del signor Pelissier, il telaio DB4/136/L ha trascorso molti anni sotto il suo regno, arricchendo la sua storia con ogni chilometro percorso e ogni viaggio intrapreso. Il leggendario fascino dell’Aston Martin si è fuso con l’anima di questo veicolo, creando un legame indissolubile tra l’uomo e la macchina.

Le tracce del passato di questa DB4 risalgono fino al 2007, quando un nuovo custode si è preso cura di lei con la stessa devozione dei suoi predecessori. Ma il destino aveva ancora in serbo nuove avventure per questa regina della strada. Lontano dalle strade familiari dell’Europa, il suo destino ha preso una svolta inaspettata quando è stata esportata in Kuwait, entrando a far parte di una collezione prestigiosa, dove è rimasta da allora.

Oggi, questa meraviglia su quattro ruote è presentata in tutto il suo splendore argentato, accogliendo gli occhi degli estimatori con interni in pelle nera che trasudano eleganza e stile senza tempo. Ma la vera gioia risiede nel suo cuore meccanico, dove il motore con numeri corrispondenti racconta la storia di ogni singola rivoluzione, portando con sé i ricordi di un’epoca passata.

Accanto all’auto, tesori di inestimabile valore arricchiscono la sua storia già gloriosa. Una copia del foglio di costruzione della fabbrica svela i dettagli del suo nobile lignaggio, mentre i registri di proprietà storica testimoniano il suo viaggio attraverso i secoli. E con il contributo dello storico Marc Rabineau, la narrazione di questa leggenda su quattro ruote viene arricchita di nuovi dettagli, aggiungendo profondità e significato alla sua storia millenaria.

Mentre ammiriamo questa DB4, non possiamo fare a meno di essere catturati dalla sua aura di mistero e fascino. Ogni graffio, ogni segno del tempo, racconta una storia, una testimonianza della sua resistenza e della sua eterna bellezza. E mentre il tempo passa, il suo status di icona rimane intatto, un tributo alla passione e all’ingegno degli uomini che l’hanno creata e preservata attraverso i secoli.