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Fiat Abarth 750 Coupé Goccia, firmata da Vignale

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Anche se un esemplare fu preparato per partecipare alla leggendaria Mille Miglia, l’auto si ritirò a causa di gravi problemi di raffreddamento, deludente sia per gli appassionati che per i dirigenti Fiat. Questi ultimi, alla fine, decisero di concentrare gli sforzi della piattaforma sulla produzione delle carrozzerie Zagato.

La Fiat Abarth 750 Coupé Goccia, disegnata dalla penna di Giovanni Michelotti, fece la sua audace comparsa al Salone di Ginevra nel 1957, catturando l’attenzione di tutti gli appassionati di automobili con il suo design distintivo e avveniristico. Questo prototipo, frutto della collaborazione tra Abarth e la carrozzeria Vignale, si distinse per una serie di caratteristiche sorprendenti, a cominciare dal muso cortissimo e spiovente che si raccordava armoniosamente con il parabrezza.

Le portiere ad ala di gabbiano e la coda lunga aggiungevano ulteriore originalità a un’auto già di per sé unica nel suo genere. Nonostante la sua innegabile avanguardia nel design, la Fiat Abarth 750 Coupé Goccia non fu mai considerata per la produzione in serie, anche se riuscì a ispirare la Fiat 600D Sperimentale alcuni anni più tardi.

Sottopelle, questo affascinante prototipo era basato sulla piattaforma della Fiat 600, dotato di un motore 4 cilindri in linea da 747cc. Il propulsore, alimentato da un carburatore Weber 32 IMPE, sviluppava una potenza massima di 43 CV a 5800 giri al minuto. Grazie a un eccellente cambio manuale a quattro marce e alla sua forma aerodinamica, l’auto poteva raggiungere una velocità massima di 150 km/h, dimostrandosi agile e veloce su strada.

Il telaio a scocca portante garantiva una buona rigidità strutturale, mentre gli ammortizzatori idraulici telescopici e i freni a tamburo sulle quattro ruote assicuravano una guida stabile e sicura. Nonostante le sue prestazioni impressionanti, il peso contenuto di soli 550 chilogrammi contribuiva a rendere questa piccola vettura un autentico gioiello di ingegneria automobilistica.

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Fiat Abarth 750 Coupé Goccia

Anche se un esemplare fu preparato per partecipare alla leggendaria Mille Miglia, l’auto si ritirò a causa di gravi problemi di raffreddamento, deludente sia per gli appassionati che per i dirigenti Fiat. Questi ultimi, alla fine, decisero di concentrare gli sforzi della piattaforma sulla produzione delle carrozzerie Zagato, relegando così la Fiat Abarth 750 Coupé Goccia a un ruolo di passaggio nella storia dell’automobilismo.

Nonostante le sue apparizioni alla Targa Florio e al Tour de Corse, l’auto non riuscì mai a esprimere appieno il suo potenziale nelle competizioni, lasciando dietro di sé solo il ricordo di un’epoca d’oro dell’automobilismo italiano e di un’auto che, sebbene rimasta solo un prototipo, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria degli appassionati.